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Storie da Hubber: Muriel Hendrichs

a cura di Sara Fedele Muriel Hendrichs è un imprenditrice con la una grande passione per la salvaguardia della biodiversità, per il nostro territorio e per le persone. Da questa passione ha deciso di fondare l'alberoteca, dedicandosi al recupero della biodiversità locale e delle conoscenze ecologiche tradizionali, alla progettazione di luoghi biodiversi e al coinvolgimento delle giovani e meno giovani generazioni in attività di connessione alla natura. Con questo progetto ha partecipato alla prima edizione di Impact Club 2022-23 e ha recentemente ottenuto un prestito ad impatto dal club di investitrici ed investitori per portare avanti le sue attività. L'abbiamo intervistata per conoscere più da vicino la sua realtà imprenditoriale ticinese e ad impatto.


Come è nata l'idea di fondare l'alberoteca e qual è la vostra missione principale? L'ispirazione di creare l'alberoteca ha origine nella mia profonda passione per lo studio, l'osservazione e l’esplorazione della natura e le infinite relazioni che l’essere umano tesse con essa. Dopo aver concluso il master in etno-botanica nel 2007 e lavorato in realtà locali dedite alla cura e conoscenza del territorio, nel 2015 ho seguito la spinta di creare un’attività propria in cui far si che le mie passioni potessero diventare la mia realtà professionale e svilupparsi in 3 settori fondamentali lo studio e il recupero delle meraviglie naturali, la progettazione di luoghi ricchi di biodiversità e l’organizzazione di atelier ed esperienze in natura al servizio dell’educazione ambientale. Sono partita da sola, oggi siamo 3 persone accompagnate da diverse figure di riferimento; grazie alla multidisciplinarietà del team, l’alberoteca ha potuto sviluppare ulteriormente i suoi interessi e campi di azione. La nostra missione è di recuperare la biodiversità locale e conoscenze ecologiche tradizionali per poi creare luoghi e attività in cui si possa maturare una connessione e comprensione più profonda del proprio ambiente. Riteniamo che solo ritrovando un’appartenenza al tessuto ecologico locale, possiamo fare scelte più consapevoli a favore di un migliore equilibrio di vita sul nostro pianeta.

Quali sono le principali attività che svolgete per il recupero della biodiversità locale e delle conoscenze ecologiche tradizionali?

A sostegno della nostra missione conduciamo studi, in collaborazione con associazioni ed enti a tutela del territorio. Studiamo e valorizziamo le piante compagne dell’uomo che spesso svolgono un ruolo importante nella nostra alimentazione. Attraverso un approccio etnobotanico, valorizziamo e promuoviamo la trasmissione delle sensibilità delle persone che sono ancora detentrici di saperi tradizionali. Sono oltre 2000 gli alberi mappati in Ticino e 250 le varietà che abbiamo contribuito a riscoprire. Abbiamo creato una grande “biblioteca virtuale” di alberi che conserva questo sapere e contribuito alla creazione di giardini tematici, orti e frutteti biodiversi per poter conservare questo patrimonio e renderlo accessibile alle persone e alle scuole. Inoltre, abbiamo creato giardini di piante aromatiche, ripristinato territori attraverso le colture di antiche varietà di patate e accompagnato l'incontro con le piante selvatiche


Potresti fornire degli esempi di progetti o iniziative specifiche che avete realizzato per promuovere la biodiversità?

Le piante al centro dei nostri interessi hanno trovato un posto all’interno dei frutteti conservazione dell’associazione ProFrutteti, in alcuni giardini tematici di Lugano al verde (Giardino delle zucche presso il Parco del Tassino, Giardino degli odori presso Villa Saroli, Frutteto didattico di Cornaredo), nella piazza giardino di Sorengo, nel nuovo parco giochi di Gudo, nell’orto di montagna a Rossa e in diversi giardini scolastici sparsi nel territorio. Luoghi che abbiamo co-creato con la comunità locale, con le scuole e gli enti dediti alla cura e alla rigenerazione del verde.


Come avete coinvolto la comunità locale nel vostro lavoro e qual è stata la risposta?

I luoghi che abbiamo contribuito a creare e che stiamo progettando hanno una forte valenza didattica e sono desiderosi di ospitare scuole, famiglie e tutte le persone che vogliono avvicinarsi alla biodiversità e vogliono mettere le mani in terra. Diversi sono i pacchetti di animazioni che proponiamo nei vari ambienti e ambiti. In genere le persone che ritrovano il contatto con la terra e la biodiversità escono dal campo con gioia e nuove conoscenze.


In che modo coinvolgete le giovani e meno giovani generazioni nelle vostre attività di connessione alla natura?

Oltre ad animare e coinvolgere le popolazione nel ripristino di ambienti agricoli, passiamo molto tempo nei nostri habitat naturali, in particolare il bosco. Qui abbiamo fatto germogliare innumerevoli attività di connessione e co-creazione con la natura. Facilitiamo, per scuole e privati, progetti stagionali nel bosco, con corsi tematici sul tema cucina sul fuoco, uso del coltellino, costruzione capanne, corde e nodi, animali e piante. Proponiamo eventi per gruppi , corsi per persone adulte e formazioni per docenti. Nel nostro calendario, più di recente, abbiamo anche incluso mezze giornate dedicate a temi specifici quali la salute ecologica e l’erboristeria.


Quali sono i vostri obiettivi futuri e quali progetti avete in programma?

Vorremmo accompagnare e facilitare il contatto con la natura per le diverse fasce d’età. Il lavoro con gli persone adulte e adolescenti è quello che vogliamo approfondire nei prossimi anni. Riconosciamo i benefici di ogni singola ora passata in natura, per il benessere delle persone, per il benessere dell’ambiente e per la qualità delle relazioni tra le persone che partecipano ai nostri eventi.

Come misurate l'impatto delle vostre attività e quali risultati avete ottenuto finora?

Il sorriso e la spensieratezza della persona al termine delle attività di connessione alla natura sono la prima evidenza del raggiungimento del nostro impatto: le persone trovano benessere attraverso le nostre attività. Attualmente conduciamo dei questionari di feedback che misurano il grado di soddisfazione dei partecipanti e abbiamo condotto una serie di interviste qualitative su consiglio di Impact Hub Ticino. Attraverso questa seconda indagine, abbiamo riscontrato che le persone giovano di maggiore benessere personale (fisico e mentale) a seguito delle attività che proponiamo. Inoltre ci hanno sottolineato che quello che imparano del territorio attraverso esperienze pratiche e dirette rimane nel tempo e che spesso vengono risvegliate sensibilità verso il territorio. Il nostro desiderio è davvero di avere un ruolo attivo nel modificare la percezione del proprio modo di sentirsi parte integrante della natura e favorire dunque scelte più rispettose di tutti gli organismi che la compongono, dunque stiamo lavorando ora con Impact Club per elaborare una strategia valida di misurazione dell’impatto.


Avete collaborazioni con altre organizzazioni o istituzioni per raggiungere i vostri obiettivi? Se sì, potresti fornire alcuni esempi?

La nostra missione di impatto si incontra con la missione di numerosi altri enti, partner di progetto. Alcuni li abbiamo già menzionati: ProFrutteti, Istituti scolastici, Comuni e Città, altri sono ad esempio Alleanza territorio Biodiversità, Associazione Meraviglie sul Brenno, Capriasca Ambiente, Centro Natura Valle Maggia, , Dipartimento formazione e sviluppo, Fondazione Valle Bavona, Geasi, Impact Hub Ticino, WWF, Silviva, ProNatura, Ufficio federale dell’agricoltura, Dipartimento del territorio. Le sinergie con ognuno degli enti citati sono proprie ai singoli progetti a seconda del campo di azione che sia scientifico, educativo e divulgativo.


Qual è il valore aggiunto dell'aver partecipato ad Impact Club?

L’ultimo anno, in cui abbiamo beneficiato dell’accompagnamento di Impact Club, della rete di investitrici ed investitori e persone che fanno parte della Community di Impact Hub, abbiamo potuto far maturare e crescere il nostro progetto e acquisire molte competenze negli ambiti in cui eravamo meno forti. Inoltre abbiamo avuto modo di costruire relazioni con altre realtà che hanno partecipato al progetto e con persone che ci hanno sostenuto e motivato, non solo nei momenti di celebrazione ma anche nei momenti più difficili. Dare nuova linfa a un progetto, comporta anche lo smantellamento di pratiche, credenze e abitudini che ostacolano il flusso delle attività per un pieno raggiungimento della missione. Siamo passati attraverso degli interessanti stravolgimenti che con il tempo stanno portando i loro frutti. Siamo molto grati per tutta l’esperienza e il sostegno che abbiamo ricevuto.


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