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Circular Gap Report: il rapporto sull'economia circolare in Svizzera

a cura di Carlotta Zarattini


Circular Economy Switzerland e Deloitte Switzerland, con il supporto di Impact Hub Svizzera, Kickstart Innovation e Circle Economy hanno pubblicato il primo Circularity Gap Report per la Svizzera. Di cosa si tratta? Scopriamolo in questa intervista a Tiziano Luccarelli, Sustainability e Circular Economy Lead di Kickstart Innovation.


Che cos’è il Circular Gap Report?

Il Circular Gap Report (CGR) è uno studio che ha l’obiettivo di definire il coefficiente di circolarità di una nazione, ovvero la percentuale di risorse primarie vergini (biomassa, minerali metallici e non, combustibili fossili) che dopo il loro utilizzo non diventano scarti ma che vengono reimmesse nel mercato. Questo coefficiente serve come base di partenza per poi definire alcune azioni concrete con l’obiettivo di avere una gestione sempre più consapevole delle risorse.


Da quando esiste il Circular Gap Report? Il primo Circular Gap Report è stato fatto nel 2018 dalla fondazione olandese Circle Economy, che da allora produce ogni anno un Global Circularity Gap Report che ha anche l’obiettivo di aiutare i policy makers, proponendo azioni concrete da intraprendere. Ad oggi sono più 10 le nazioni a pubblicare ogni anno un Circular Gap Report.


Da quest’anno c’è anche la Svizzera: che cosa hai scoperto collaborando alla realizzazione di questo report e qual è il coefficiente di circolarità della Svizzera?

Il coefficiente di circolarità della Svizzera è di 6.9%: poco rispetto al 24.5% dell’Olanda, ma in linea con la media globale che si ferma al 7.2% nel 2023.


Uno dei dati interessanti è che buona parte delle delle emissioni di anidride carbonica in Svizzera è generata da tre settori: il manifatturiero, l'edilizia e l'agroalimentare: questi tre settori rappresentano il 73% dell'uso dei materiali e il 63% delle emissioni di anidride carbonica. Inoltre la Svizzera importa tantissime materie prime: questo vuol dire che tante delle emissioni relative all’estrazione di queste materie avvengono all’estero.


Un altro dato importante che emerge è quello che la Svizzera consuma 163 milioni di tonnellate di materiali vergini all'anno: 19 tonnellate pro capite (in Europa la media è di 17,8 tonnellate pro capite). Sebbene un alto tasso di consumo sia comune per una nazione ad alto reddito come la Svizzera, il suo uso di materiale (material footprint) è più del doppio del livello sostenibile, stimato ad 8 tonnellate pro capite


Perché dovrei leggere questo Report?

Il CGR è molto interessante perchè è diviso in due parti: nella prima parte viene mostrato in modo visivo come la Svizzera utilizza e riutilizza le risorse naturali, mentre nella seconda parte si arriva ad individuare cinque scenari di intervento e per ognuno di questi scenari vengono consigliate delle azioni da compiere per migliorare l’utilizzo delle materie prime, con l’obiettivo finale di diminuire le emissioni di anidride carbonica.


Quindi se leggo questo report posso trovare delle pratiche concrete da implementare domani come cittadina, azienda e istituzione?

Si. I suggerimenti sono molto concreti e sono destinati a diverse tipologie di audience, perché tutte e tutti possiamo e dobbiamo dare il nostro contributo. I 5 scenari toccano diverse fasce: ce n’è uno che è relativo allo stile di vita; un altro riguarda il sistema cibo; il terzo è relativo all’ambiente costruito; il quarto alla mobilità e ai trasporti; il quinto interessa tutto il sistema di produzione dei beni di consumo.


Come assicurarsi che queste azioni vengano davvero implementate?

Credo che i report servano a poco se non innescano delle azioni concrete. Le azioni possono essere individuali, ma spesso hanno anche bisogno di una coordinazione più sistemica. Per questo è nato un progetto svizzero che ha l’obiettivo di realizzare e definire una roadmap per implementare i suggerimenti che sono contenuti nel CGR. L’obiettivo è di raddoppiare il coefficiente di circolarità entro il 2030 con la conseguenza di dimezzare le emissioni di gas serra.


Quindi un vero sforzo collettivo di collaborazione tra Cantoni?

Cantoni, ma non solo. Anche le aziende e la cittadinanza devono fare la loro parte. Diversi Cantoni hanno contribuito a questo report, ma è ora che l'impegno dei singoli Cantoni diventa importante perché bisogna collaborare a livello nazionale per definire questa roadmap.


E il Ticino?

Il Ticino ha partecipato attivamente alla realizzazione del CGR e stiamo organizzando un evento in cui condividerne i risultati e iniziare a costruire un gruppo di lavoro composto da entità e persone che vogliono impegnarsi localmente ma anche nazionalmente sull’implementazione di questi 5 scenari. C’è tanto da fare, sia a livello di aziende che a livello di politica. Bisogna aiutare le aziende ad implementare nuove pratiche, e allo stesso tempo aiutare la politica con nuove leggi innovative.



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